Il digitale per uscire dalla crisi del tessile 

La settimana scorsa Bill Macbeth, direttore del centro di eccellenza tessile (TCoE) di Huddersfield, ha fatto visita ad uno dei principali distretti dell’industria tessile del nostro Paese: Prato. L’obiettivo della visita era quello di discutere di un’industria in difficoltà, che dovrebbe seguire il modello del distretto inglese che negli anni passati ha avuto gli stessi problemi. L’incontro “Produzione di piccoli lotti: unire le forze per essere più competitivi” voleva evidenziare infatti come le aziende, per superare la crisi, necessitino produzioni di nicchia come il distretto di Huddersfield, diventato luogo di innovazione tecnologica applicata al tessile.
Le produzioni di nicchia però fanno emergere numerose complicazioni, dovute agli ordini, quasi sempre esigui in termini numerici e molto frammentati, che causa ritardi, problemi nei pagamenti ed aumenti dei costi di produzione. Secondo Macbeth la risposta a tutti questi problemi potrebbe essere contenuti nei modi di networking fra le imprese tessili europee per la produzione di piccoli lotti: i modi per uscire dalla crisi sono tanti, ma “tutti passano dall’intensificazione dei rapporti fra le imprese, in forma più o meno strutturata e dallo sviluppo delle nuove tecnologie per far dialogare in tempo reale tutte le imprese della filiera”.

Daniela Toccafondi, assessore alle attività produttive ha commentato così: «Abbiamo fortemente voluto il confronto con altre realtà che soffrono dei nostri stessi problemi per verificare l’applicazione delle loro risposte al nostro tessuto produttivo. Le nuove tecnologie per le imprese tradizionali rappresentano una sfida competitiva che le imprese pratesi non possono ignorare.
Compito della amministrazione è quello di dare indicazioni che poi i singoli saranno liberi di recepire. Abbiamo il grande vantaggio di essere capofila del progetto internazionale Tcbl e questo ci permette di dialogare con altre realtà territoriali che hanno le nostre stesse caratteristiche».
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